La realizzazione della rilevazione degli apprendimenti degli studenti per l’anno scolastico 2022-23 (prove INVALSI 2023) viene effettuata in ottemperanza a quanto previsto dal D. Lgs. 62/2017, dalla legge107/2015 e dal D.P.R. 80/2013.
L'Ente spiega le ragioni, la natura e l’uso delle prove in un documento sintetico, chiaro pensato per tutto il mondo della scuola e per le famiglie - Le prove Invalsi secondo l'INVALSI
Modalità di svolgimento prove 2023
Le prove Invalsi riguardano la II primaria (prova cartacea tradizionale di Italiano e di Matematica), la V primaria (prova cartacea tradizionale di Italiano, di Matematica e di Inglese) e la III secondaria di primo grado con prove computer based (CBT) di Italiano, Matematica e Inglese (livello A1 e A2 del QCER).
Sono state stabilite le date delle Prove INVALSI 2023 per i cinque gradi scolastici che ogni anno partecipano alle rilevazioni nazionali.
Le classi interessate sono:
- le classi II e V della scuola primaria (gradi 2 e 5)
- le classi III della scuola secondaria di primo grado (grado 8)
Tutti gli allievi sostengono una Prova di Italiano e una di Matematica. Gli studenti dei gradi 5, 8 svolgono anche una Prova di Inglese, suddivisa in Reading e Listening.
Nella scuola primaria le Prove INVALSI avvengono simultaneamente nello stesso giorno per ogni materia e alla stessa ora con la tradizionale modalità carta e penna.
La scuola secondaria di primo grado, invece, utilizza la modalità CBT e svolge le prove all’interno di un periodo di somministrazione fissato a livello nazionale. Questa finestra temporale può essere gestita autonomamente da ciascuna scuola, in funzione del numero degli allievi e del numero di computer disponibili.
Alle classi campione – cioè le classi scelte come rappresentative del sistema scolastico italiano e i cui risultati confluiranno nel Rapporto INVALSI – le Prove sono somministrate in giorni definiti a livello nazionale.
Le prove INVALSI e lo svolgimento delle azioni a esse connesse costituiscono attività ordinaria d’istituto (artt. 4, 7 e 19)
Le date e l’organizzazione delle prove INVALSI 2021 potranno subire variazioni. Ogni eventuale cambiamento sarà concordato con il Ministero dell’Istruzione e tempestivamente comunicato alle scuole.
La valutazione nella scuola Primaria è lo strumento essenziale per attribuire valore alla progressiva costruzione di conoscenze realizzata dagli alunni, per sollecitare il dispiego delle potenzialità di ciascuno partendo dagli effettivi livelli di apprendimento raggiunti, per sostenere e potenziare la motivazione al continuo miglioramento a garanzia del successo formativo e scolastico.
L’ottica è quella della valutazione per l’apprendimento, che ha carattere formativo poiché le informazioni rilevate sono utilizzate anche per adattare l’insegnamento ai bisogni educativi concreti degli alunni e ai loro stili di apprendimento, modificando le attività in funzione di ciò che è stato osservato e a partire da ciò che può essere valorizzato. Questo tipo di valutazione, intesa come processo regolativo, non giunge alla fine di un percorso, ma “precede, accompagna, segue” ogni processo curricolare (dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo).
La recente normativa (O.M. 172 del 4 dicembre 2020) ha individuato un impianto valutativo che supera il voto numerico su base decimale e consente di rappresentare gli articolati processi cognitivi e meta-cognitivi, emotivi e sociali attraverso dei giudizi descrittivi.
Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali sono coerenti con gli obiettivi e i traguardi previsti dalle Indicazioni Nazionali e declinati nel Curricolo della nostra scuola Primaria.
Per individuare e definire il repertorio degli obiettivi di apprendimento, oggetto della valutazione periodica e finale di ciascun alunno in ogni disciplina, è stato svolto un lavoro condiviso dai docenti delle singole Interclassi.
Ogni obiettivo è stato declinato in quattro livelli di apprendimento (rubriche valutative) che descrivono analiticamente “cosa” l’alunno deve dimostrare di saper fare e “come” l’alunno ha messo in atto le dinamiche di apprendimento durante le varie attività proposte.
La valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti e del comportamento degli alunni viene effettuata mediante l’attribuzione di voti numerici espressi in decimi, riportati in lettere nei documenti di valutazione.
Al fine della validità dell’anno scolastico, per la scuola secondaria di primo grado, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti del totale annuo delle ore di lezione; ogni anno il Collegio dei Docenti delibera il numero obbligatorio delle ore di frequenza in base al calendario scolastico regionale. Relativamente alla valutazione finale definita in sede di scrutinio, sono ammessi alla classe successiva o all’esame di stato gli alunni che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina, compreso il comportamento (fermo restando il già citato obbligo di frequenza minima). La valutazione del comportamento, espressa collegialmente dal consiglio di classe, terrà conto della normativa vigente con particolare riferimento al DPR 249/98 e 235/07 – Regolamento concernente lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti della Scuola Secondaria e DPR 122/09 e ai documenti interni – Regolamento d’Istituto e Patto di Corresponsabilità.
Leggi tutto: Criteri di valutazione nella Scuola secondaria 1°grado
Il Collegio dei Docenti ha concordato i momenti di verifica per individuare i punti forti (conoscenze ed abilità possedute in modo adeguato) e punti deboli (conoscenze ed abilità carenti che necessitano di interventi educativi mirati). Dalla raccolta dei dati e successive tabulazioni ogni consiglio di classe determina standard formativi minimi, medi ed alti. Durante l'anno scolastico o comunque al termine di ogni unità didattica, si effettuano prove di verifica strutturate o semi-strutturate, graduate secondo difficoltà crescenti e conformi alla vigente normativa.
Leggi tutto: La valutazione degli alunni nella scuola secondaria di 1°grado